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martedì 8 marzo 2016

TORTA MIMOSA



E' diventata il dolce legato alla donna e alla  festa dell'8 marzo. Dal fiore simbolo della giornata prende spunto la sua preparazione, colore e decorazione finale. Non conosciamo con sicurezza il nome di chi lo ha inventato, sappiamo che il fiore della mimosa fu scelto per ricordare la morte di 129 operaie in una fabbrica americana e che il dolce nacque durante gli anni Cinquanta. Forse fu opera del cuoco Adelmo Renzi - ogni riferimento a cose o persone è puramente casuale. Il dolce fu creato per un concorso di torte a Sanremo e da allora continua a esserci nelle nostre pasticcerie.

giovedì 26 novembre 2015

Torta cannolo

 

Quando si parla di cannolo non si può non pensare alla nostra Sicilia. L'antica tradizione lo disegna come un dolce a forma di banana pieno di ricotta, mandorle e miele e gli dà natali nisseni. Durante le dominazioni arabe le prescelte si divertivano a ingraziarsi le doti dell'emiro e fecero un dolce a immagine e somiglianza del pendolo del loro amato per sottolinearne la parte più intima. Un dolce del caso o per caso, ma senza dubbi un piacere per il palato. 

giovedì 19 marzo 2015

Le sfinci di San Giuseppe

Che differenza ci sia tra una sfincia e una zeppola non lo so neanche io. So che nella Bibbia si parla di alieni, di fine del mondo e si parla di sfince. Da non confondere con la sfinge d'Egitto. Parlo delle sfinci dolci. Quelle di San Giuseppe anche se lui non lo sa. La vampa e le sfinci gli appartengono a sua insaputa. Gli arabi le chiamavano Sfang, ci mettevano il miele e ci hanno lasciato la ricetta; gli antichi romani le hanno chiamate sponghe. 

martedì 17 febbraio 2015

Torta con le mandorle


Nasce in Asia. La mandorla è un seme ricco di magnesio, ferro, calcio, vitamine e fibre. È considerata un frutto afrodisiaco per la forma che è associata alla fertilità. La mandorla è anche simbolo di prosperità: il confetto è unione delle due metà della mandorla tenute dallo zucchero, da qui l'usanza di regalare e mangiare confetti di mandorle durante le cerimonie (battesimi, nozze). In Svezia le mandorle sono protagoniste di una divertente tradizione: alla vigilia di Natale si prepara un dolce di riso con dentro una mandorla, chi lo troverà sarà il prossimo che si sposerà. La mandorla era ingrediente importante della pasticceria araba, ora siciliana; quelle amare si utilizzano per preparare gli amaretti. Il latte di mandorla è una bevanda dissetante, anche la granita. La Pasta reale è la regina tra i dolci a base di mandorla e prende la forma di frutta o verdura. Tritate nel Biancomangiare, anche in torroni, croccanti, biscotti.

martedì 3 febbraio 2015

Torta vegana all'arancia con glassa


L' arancia è un agrume d'oro, ricco di proprietà. Ha poteri antiossidanti e calmanti, favorisce la digestione, rafforza i capillari. È una bomba vitaminica e un killer per la cellulite. Nasce in Cina e viene portata in Sicilia dagli Arabi. Ci sono le bionde e le rosse, quelle da spremitura e quelle da tavola. In cucina è regina in piatti di carne o di pesce e nei dolci. Ottime le scorze candite.

giovedì 15 gennaio 2015

Torta cannolo


Quando si parla di cannolo non si può non pensare alla nostra Sicilia. L'antica tradizione lo disegna come un dolce a forma di banana pieno di ricotta, mandorle e miele e gli dà natali nisseni. Durante le dominazioni arabe le prescelte si divertivano a ingraziarsi le doti dell'emiro e fecero un dolce a immagine e somiglianza del pendolo del loro amato per sottolinearne la parte più intima. Un dolce del caso o per caso, ma senza dubbi un piacere per il palato. Altre fonti lo attribuiscono alle suore e lo definiscono un dolce profano per la sua forma palesemente allusiva e intrigante. In origine questo dolce veniva preparato in occasione del Carnevale, e il suo nome è legato alle canne di fiume a cui veniva arrotolata la cialda per dare la forma. Apprezzato da Cicerone, nel periodo in cui fu questore in Sicilia, lo definì un tubus farinarius dulcissimo. Un Anonimo siciliano riferitoci dal Pitrè cantò così: - Megghiu vuccuni a lu munnu 'un ci nn'è: Su biniditti spisi li dinari. Ognu cannolu è scettru d'ogni Re. Arrivinu li donni a disistari. Lu cannolu è la virga di Mosè! Oggi Caltanissetta è definita "la città del cannolo" che con la sua forma cilindrica esprime fecondità e piacere, avvicina forze benevole. A Piana degli Albanesi hanno superato il limite con il cannolo più lungo del mondo: 60 cm di diametro e lungo 6 metri. C'è chi vorrebbe cambiargli la forma in triangolare, chi gli cambia il ripieno: crema al caffè, alla cioccolata, crema all'arancia, chi lo riempie col gelato. C'è chi i cannoli li mette alle orecchie, ma il vero cannolo quello tradizionale vince il podio: resta una delle specialità più famose della pasticceria siciliana. Sapori e colori forti lo caratterizzano, profumo e consistenza fanno della crema ricotta una vera goduria! E come non godere di tale piacere!
Noi lo metteremo sopra una torta. Venite con me, facciamolo insieme. Montiamo solo i tuorli con lo zucchero, quattro paroline dolci basteranno. Aggiungiamo  la farina setacciata, sia quella per dolci che la fecola, poi lievito. Frustiamo. Poi gli albumi montati a neve - nelle notti di gelo o per 10 minuti circa nel congelatore. Me scoliamo. Prendiamo una teglia, dopo averla cosparsa di burro ed infarinata, versiamoci dentro il preparato. Mettiamo in forno per mezz'ora a 180 gradi. Lasciamo raffreddare il pan di spagna e ricopriamolo con la crema di ricotta ottenuta lavorando la ricotta con lo zucchero a velo. Aggiungiamo le gocce di cioccolato e una spolverata di cannella alla crema. Dopo aver spalmato la crema sulla superficie del dolce ricopriamola con le cialde di cannolo frantumate.
Concludiamo la torta cannolo o cannolo smontato con una spolverata di zucchero a velo, e due o tre piccoli cannoli al centro, un paio di ciliegine e qualche scorza d'arancia candita. Che straordinario capolavoro!


Lo spazio per un cannolo

Alcuni amici di Enna hanno programmato una missione gastro-spaziale: hanno lanciato un cannolo siciliano ai confini dello stratosfera che ha raggiunto i 30 mila metri di quota. Il cannolo è stato montato a bordo dell'astronave “Cannolo Transporter”, realizzata con materiali riciclati. È partito da Rocca di Cerere, il punto più alto di Enna, legato a un pallone sonda riempito di elio e un piccolo drone casalingo dotato di un gps e due telecamere per riprendere l'intera impresa; è atterrato a Bompietro  sulle montagne dell’entroterra palermitano.
I tre amici dopo alcuni imprevisti,  tipo l'incontro ravvicinato con un gruppo di pecore, hanno ritrovato il cannolo. È atterrato con un paracadute dopo l'esplosione del pallone, dovuta alla mancanza di pressione atmosferica. Felici per il successo della loro missione Sicilian Space Program, hanno brindato, però non hanno potuto mangiare il cannolo, dato che si trattava di un falso d'autore. (una riproduzione in materiale sintetico)

Ninà


Greetings from Sicily

Quando bussano alla porta, l’intera famiglia si dispone in ordine di altezza (che poi è pure l’ordine di età): a sinistra Michele, il capofamiglia, e accanto a lui prima la moglie, Rosaria (rinominata Sara o Saruzza per le amiche più in confidenza), e poi i due figli Calogero e Maria Rita, immobili proprio come gli aveva consigliato la madre – Sentite qua – aveva detto - stanno arrivando gli zii dall’America, la sorella di papà, Giovanna, e suo marito Santino, mi raccomando a come vi comportate che vi gonfio di legnate – e aveva accompagnato l’ultima parola con il gesto delle mani che tengono una palla, e i figli avevano annuito senza parlare. Bussano nuovamente alla porta, sono sicuramente loro, e Rosaria dà un’ultima occhiata all’intera famiglia per assicurarsi che tutto sia a posto, poi apre con un sorriso che sembra che i denti in bocca si siano moltiplicati, danno l’impressione di essere cinquanta, forse addirittura sessanta, e tutti lucidissimi – che il giorno prima era andata dall'igienista dentale per una pulizia completa. Il profumo di Giovanna inonda la casa in pochissimo tempo, mentre lei è ancora sull’uscio davanti a suo marito e alla figlia – Bongiooorno! – dice, con una “O” che dura qualche secondo in più rispetto alle altre lettere – Comu stati? Everything’s good? – e poi, seguita dalla sua famiglia, entra a braccia aperte per stringere a sé il fratello e la cognata (questa la stringe più forte per farle sentire bene il profumo che porta, per farglielo notare di più, e Saruzza trattiene il respiro mentre la abbraccia, quasi soffocata mentre affonda il volto in mezzo ai peli della pelliccia enorme di Giovanna); uno scambio veloce di saluti tra sorrisi e abbracci e poi Giovanna lascia entrare la figlia Stephanie, un caterpillar alto due metri e largo più della porta d’ingresso (per entrare deve ruotare leggermente il busto) e con un sorriso quasi dolce, stampato su un volto chiaro con occhi che descrivono due archi sopra il naso – chista – dice Giovanna – è cento per cento americana, io ce lo dissi di venire in Sicilia con noi che avrebbe fatto furore con tutti li masculi che ci sono here – sottolineando bene la parola inglese – peròpoor girl, mischinazza, non parla bene l’italiano e qua ce ne sono pochi picciotti che parlano l’americano -  poi si avvicina a Calogero e Maria Rita e, afferrando la testa di ognuno tra le sue mani piene di anelli, li bacia lasciando il segno del rossetto scuro che porta. Saruzza afferra Giovanna sotto braccio e dice – amunì, che ti faccio vedere la casa – e la porta in giro tra le stanze della sua abitazione mentre Michele prende Santino sottobraccio – amunì che ci fumiamo una sigaretta, quant’è che non ci vediamo? – e i due uomini si spostano fuori per parlare (secondo un ordine ben preciso) di case, lavoro, soldi e calcio. Rosaria mostra a Giovanna le stanze di casa sua – qua io e Michele ci volevamo fare la cucina ma poi abbiamo deciso per un altro bagno che non si sa mai, che poi i figli si fanno grandi, e sai come vanno queste cose – e intanto guarda Stephanie, che è ancora ferma sull’uscio, e pensa che la ragazza sia un po’ troppo grande, mentre Giovanna battezza ogni stanza con esclamazioni varie nate da un miscuglio non troppo riuscito di italiano, siciliano e americano – Oh my Goood! Che beddra questa room! Noi in America tenemu una very big house, avemu also una stanza per…come si dice in italiano guests…ah, ospiti! – facendo finta di dimenticare parole – mi devi scusare, Saruzza, certe volte mi scordo alcune parole in italiano, devo fare la traduzione velocemente e mi confondo – e intanto Rosaria pensa che la cognata l’italiano non l’ha mai saputo parlare, che quando è partita, dieci anni fa, parlava solo siciliano e ora si vuole sentire la milady moglie di un presidente americano che porta la pelliccia e che non sa parlare la sua lingua, ma tutto il paese lo sa che quand’era più piccola, Giovanna (che adesso si fa chiamare Joanne) era brutta come una verruca sotto il piede e grezza come un contadino dell’entroterra siciliano che non ha mai visto un telefono – adesso fa la “babbalucia arrinisciuta”,’sta cosa brutta che se non avesse avuto la fortuna e il coraggio di partire sarebbe rimasta qui a fare la donna delle pulizie - pensa Rosaria.


Tutti seduti a tavola: Sara e Michele raccontano di quanto siano bravi i loro figli a scuola, e Giovanna e Santino di quanto siano belle le città americane, i college, e di quanto sia diversa la vita negli USA – You have to believe me, Saruzza – dice Giovanna - non c’entra niente con qui. Quand’è che ci dovete venire a trovare? Che noi abbiamo una casa very big e vi possiamo ospitare, non vi dovete preoccupare di niente, solo il biglietto, e poi ci pensiamo noi. Lì è tutto un altro world, ti giri e vedi maxischermi everywhere, sempre con queste pubblicità: la Coca Cola, il servizio postale, MTV – e con l’ultima parola abbassa la voce e dice - che poi, dove abitiamo noi, ci abitano un sacco di star. L’altro day esco di casa, mi giro e sai a chi vedo? A chiddu, Michael, comu si chiama chiddu actor cu li capiddi blonde e tutto muscoloso che abita vicino da noi…Ah Brad Pitt! Un beddu picciottu, che io ci dissi a Stephanie: “amunì, fatti trovare fuori che magari chisto ti trova un bellu job nel cinema, ti porta a Hollywood” , ma quella non è che si smuove lu ass e si trova un bellu picciottu americano con i money – e sfrega le dita per indicare i soldi - pensa tutto il giorno a mangiare hot dog e ad ascoltare Britney Spears, che poi l’ho vista pure in un centro commerciale, a Britney, non è che sia così bella, la mia Stephanie è molto più…beautiful – e intanto pizzica il volto della figlia stringendo un po’ di grasso con le dita dalle unghie rosse, scuotendolo, ma Stephanie non se ne accorge nemmeno, intenta ad assaporare le ultime panelle del vassoio, quelle che stanno sempre sotto e prendono tutto l’olio delle altre, e Giovanna le dà uno schiaffo alla nuca esclamando – Are you still eating? You are getting fat, don’t you see? – e allora Stephanie posa sul piatto l’ultima panella e abbassa lo sguardo, poi Joanne si rivolge a Sara – Matri, Sarù, è da very long time che non venivo in Sicilia, e domani ripartiamo per l’America, ma ancora non ho mangiato neanche un cannolo, che a mia mi piacinu, I like, i cannoli, e ancora non ho avuto il time di andarmene a mangiare qualcuno – dice con la mano al petto. Rosaria tutta sorridente risponde – E che problema c’è? Io sono bravissima a cucinare, ma purtroppo non avevo la pasta per fare i cannoli e allora ho fatto questa torta che è quasi la stessa cosa: la torta al cannolo siciliano, senti ch’è buona! – e ne porge una fetta a Michele, che la passa a Joanne, che toglie via un po’ di crema di ricotta e la passa alla figlia (non prima di averle mandato una chiara minaccia con gli occhi) e Stephanie, ancora imbronciata e senza aver detto una parola per tutta la sera, s’illumina in volto quando si trova davanti il dolce e ne mangia immediatamente una fetta, tutta contenta; poi si ferma, deglutisce, fa una smorfia e dice – Mà, a mmia ‘sta torta un mi piaci, tuirnamunninni a ‘Mierica” – lasciando i presenti senza parole, mentre Calogero e Maria Rita se la ridono di gusto.

Federico Orlando

martedì 2 dicembre 2014

Torta di castagne e pinoli


La castagna è un frutto di origine molto  antica. Senofonte nel |V secolo a.c. lo aveva definito l'albero del pane. Paragonata alla donna, bella fuori ma dentro ha la magagna ( Monicelli in Soliti Ignoti ) Ricca di minerali, vitamine e carboidrati. Fu definita la carne dei poveri. La preparazione dei dolci con la castagna fu dovuta alla Contessa Matilde di Canossa. In questi giorni fa il compleanno. Ma che avete capito? La castagna ovviamente, che in cucina si mette comoda e la ritroviamo in tanti piatti. State in castagna che ci faremo una torta e ci metteremo pure i pinoli. Useremo farina di castagne e farina per dolci le uniremo, si sposeranno poi con del cacao amaro. Monteremo le uova e le faremo diventare dolci con lo zucchero. Calma, emulsioniamo il tutto con dolcezza e rilassiamoci. Con la punta della lingua assaporiamo l'impasto e pregustiamo. Non usiamo le mani. Ci vuole un leccapentole! Per versare usiamo la Marisa in silicone. E non parlo della vostra amica che ha rifatto le tette! Poi olio e yogurt bianco. Lievito. Avete fatto una torta alle castagne da vere figone ( fare le castagne vuol dire fare le fighe.)
Togliete la torta di castagne dal forno! Lasciate stare il gatto!
( cavar le castagne dal fuoco con la zampa del gatto )


In castagna

Con l'arrivo di Novembre le castagne arrivavano a casa mia.
Venivano posate in cucina in un angolo della fruttiera chiuse nella loro reticella e stavano lì in bella mostra per almeno un mese e ogni giorno sembrava che tirassero un sospiro di sollievo quando mia madre passava e ad alta voce diceva : Le faremo domani. Siamo salve anche oggi, ce la siamo vista brutta. Poi, non appena il primo bruchino faceva capolino da una di esse, mia madre si decideva a compiere il solito rituale. Venivano spolverate e intaccate dalla lama di un coltello: un taglio trasversale al centro di ciascun castagna - credo che servisse non per ucciderle prima di essere abbrustolite o per far fuori eventuali abitanti  ma per far sì che si cuocessero all'interno. Le disponeva nell'apposita  padella caldarrostiera - che oggi ci contendiamo tra gli oggetti da ereditare - e le cospargeva di sale; rimanevano sul fuoco con la padella chiusa un bel po', ogni tanto apriva il coperchio e controllava.
Un fumo nero nel frattempo aveva invaso il corridoio ma nessuno se ne curava; ne ricordo l'odore intenso. Tutti lì intenti ad aspettare il momento in cui le castagne sarebbero state pronte da mangiare. Attendevo questo tempo in particolar modo rispetto ai miei fratelli: ho sempre amato le castagne. E che tu sei nata a Novembre, ecco perchè ti piacciono e che vuol dire? Mi piacciono e basta per la loro forma racchiusa e tonda, i ricci spinosi le difendono, e loro se ne stanno chiuse, ben nascoste nel loro interno non escono allo scoperto.
È tempo di castagne ed io continuo ad amarle e sono affascinata dai loro tanti aspetti. Oggi mentre andavo in giro riflettevo sul fatto che le castagne "il pane dei poveri" - appellativo discutibile a giudicare dal prezzo-  in questo periodo stanno per strada dove vengono vendute da venditori ambulanti in coppettini di carta e hanno un gusto più saporito.
A volte sono chiamate usando un colore: i marroni. Superano ogni riferimento in importanza e presentano un certa dualità nel loro genere, a volte hanno uno strato di zucchero in superficie o vengono ammollate nel vino. E che dire dell'espressione usata in gergo comune dovuta alla solita megalomane considerazione che gli uomini hanno dei propri attributi: Ho due marroni così! Non riesco a capire questa associazione da cosa scaturisca: sarà dovuta al fatto che le castagne sono tenere? che le castagne sono dure fuori ma tenere dentro? No, forse  all'inconveniente che potrebbero scoppiare se non intaccate. Perchè devo sempre interrogarmi su tutto? Anche in casi estremi di sofferenza si ricorre alle castagne attraverso una chiara richiesta: Non rompere i marroni! Le ritroviamo nel linguaggio comune in molte storie e proverbi: se "cavi la castagna"  sei una persona egoista che agisce solo per il proprio interesse personale e danneggia gli altri.
E che dire dell'essere preso in castagna? che vuol dire? che ti posseggono su di una castagna? Senza riccio spero, diventerebbe complicato godere.

Nina Tarantino

La torta di castagne

Domani vengono i miei cugini, hanno impegni in città - dice Giacomo -, non mi hanno detto altro, chiedi a Paola di farci la sua deliziosa torta di castagne. Gliela cucineresti? Torta di castagne, pensa Paola, quella deliziosa. Paola i cugini di Giacomo non li sopporta, sono degli spocchiosi fricchettoni convinti che i tempi di Woodstock non siano passati. Li andrebbe a prendere a calci in culo tutti i giorni, lì, in campagna dove vivono tra galline e piante di fave  e finocchi rigogliosi.
E se Paola non li sopporta - arrivano sempre con gli stivali sporchi di terra -, ai cugini di Giacomo Paola non piace, è una fighettina da quattro soldi con borsette Prada e simil-Vuitton, ma Giacomo insiste sempre, passate da noi, a Paola fa piacere avervi. Evvabbè, facciamo 'sta torta di castagne. E che sia deliziosa. Paola apre il cassetto ma tanto lo sa che non troverà nulla: le castagne dove le prendo? Eccheccazzo: non potevano chiedermi una torta di mele, o di pere, ma anche un pan di Spagna o una torta pronta della Cameo? No, di castagne... che io a quelli saprei bene dove metterle, una dopo l'altra, e con il riccio per giunta. Paola ha un'intuizione. Esce da casa, subito in macchina e va a trovare il suo carnezziere di fiducia - lui alleva ancora vitelli e porci.
Buon uomo - gli chiede - non è che si trova un po' di castagne?
Avevo le ultime e le ho appena date ai maiali, dice. Appena date? (Paola esprimerebbe delusione se non che quell'appena le torna indietro) Ma non è detto che le abbiano ancora mangiate. Fermaaaa!!! Buon uomo, me ne recuperi un paio di manate, mi servono. Ma sono sporche! Eccheimporta, pensa Paola. No, vanno bene uguale.E' tardi, bisogna tornare a casa. Queste castagne puzzano, dice Paola mentre le annusa, magari le sciacquo. Una passata veloce sotto il rubinetto e poi via, dentro il Bimbi per ridurle in poltiglia (con tutta la buccia? eccerto, non vorranno che adesso mi metta a spelarle). Lo zucchero con l'umidità si è pietrificato - Paola prende un po' di acqua dalla saponata dei piatti e lo scioglie. Ci vorrebbero delle uova, in frigo non ce ne sono. Io al supermercato non ci vado - pensa Paola -, e poi guarda la gabbia dei canarini dove l'uccella sta covando. Amo', pensa al nazismo - le dice, e poi le prende i quattro ovetti e li sbatte nell'impasto, con le bucce naturalmente. Bustina di lievito e dritta in forno. Paola va a farsi una doccia. Driiin! Driiin! Paola va ad aprire la porta che è ancora in accappatoio. Sono loro. Che odore di castagne al fuoco! dice Paul, dei quattro cugini è il biondo. Non siamo sul palcoscenico, evitate di cantare che nel condominio certe perversioni non sono ammesse, pensa Paola. Ma no, ho appena sfornato la torta, dice. E poi si baciano: per Paola è complicato raggiungere le loro guance, i cugini di Giacomo sono già alti  e aggravano la situazione calzando stivali zeppati. Ti abbiamo portato un po' di prodotti del nostro orto, coltivati con le nostre mani, dice Paul, e porge a Paola due sporte di zucchine: ce ne sono di tutti i tipi, quelle lunghe lunghe da bollire con le patate o farci la minestra, e quelle grosse e tozze da fare fritte a fette, e poi quelle centenarie, un po' spinose ma ottime per la marmellata. Paola va a vestirsi, e intanto Paul si avvicina alla gabbia dove la canarina continua a covare il nido vuoto.
Anima mia, le dice Paul. Paola rientra, si è messa addosso il primo straccetto di Dior che ha trovato. La vogliamo mangiare la torta?
I sorrisi sono a perdere mentre serve abbondanti fette ai cari cuginetti.
Mi sento meravigliosamente! - dice Paul, e continuando - e allora, di queste belle zucchine cosa ne farai tu che sei così brava ai fornelli? (Paul pensa che quelle zucchine le ha collaudate tutte tutte, pure quella con le spine.)

Giorgio D'Amato

giovedì 16 ottobre 2014

La torta di prugne capovolta


Mi sono sempre chiesta che differenza ci sia tra la susina e la prugna?
Sono frutti di due piante diverse ma ritenuti comunemente uguali. Si pensa che fresca si chiami susina, secca prugna, ma non è così. Cresce in tutta Europa e in California, di varie dimensioni e colori, dal giallo, rosso al violaceo. La prugna è ricca di acqua, vitamine e zuccheri e potassio, fosforo, magnesio e tanti antiossidanti che combattono i radicali liberi. Fa crescere i capelli e le unghie per la presenza di vitamina A.

martedì 23 settembre 2014

Torta all'uva



L'uva è il frutto della vite, è una infruttescenza, cioè un raggruppamento di frutti. È composta da una grande quantità di acqua e tanti zuccheri, fruttosio, glucosio, fibre, proteine e pochissimi grassi. Da sempre conosciuta per le sue tante proprietà terapeutiche, è dissetante, purificante, piena di potassio. Usata in ogni momento di fragilità di testa "capillare", venosa, emotiva, emorroidaria. La sua linfa fresca fa da collirio per trattare "con i porri" infatti previene l'invecchiamento, pensate che Noè fu il primo a godere di tale effetto - chi campò più di lui? Contrasta la cellulite e la ritenzione idrica. Aiuta a ridurre lo stress, l'astenia, l'herpes, le rughe, ma non fa miracoli.

martedì 22 luglio 2014

La Foresta Nera



Schwarzwälder Kirschtorte che in italiano vuol dire "torta alle ciliegie della foresta", è una torta tutta panna e cioccolato. Nasce in Germania, nella Foresta Nera, che si trova nel Banden-Wuttemberg, nota per i suoi ciliegi che venivano piantati dagli sposi novelli. Si dice che una ciliegia tira l'altra perchè sono davvero buone. Ricche di vitamine, ferro, calcio, magnesio, zinco e tanti sali minerali. La loro polpa è usata anche in cosmetica e ci si prepara astringenti maschere di bellezza; rinfrescatevi, specchiatevi e guardate in faccia la realtà - Toglietevi le ciliegie dagli occhi! Diuretiche e lassative, attenti a non esagerare nella quantità se non volete che il tetto del bagno diventi l'unico cielo della vostra giornata. Le ciliegie rosse, nere, mettono allegria. Chi almeno per una volta non le ha trasformate in un vivace paio di orecchini?

martedì 1 luglio 2014

Torta al cioccolato vegana


Kakaw Uhanal - traduco donde evitare equivoci - "cibo per gli dei". Così veniva chiamato dai Maya, 2000 anni prima della scoperta dell'America. Nove persone su dieci amano il cioccolato, la decima mente (John Tullius) È un alimento derivato dai semi dell'albero del cacao. Il cioccolato contiene caffeina. Ha azione stimolante, anti-depressiva; contribuisce a rendere più allegri, disinibiti, eccitati. Fa bene al cuore, riduce il rischio di malattie cardiovascolari ed aumenta il desiderio sessuale. Giacomo Casanova ne faceva uso per i suoi effetti afrodisiaci. 

martedì 17 giugno 2014

Torta alla fragola


Ciondoli rossi, sono chiamate così! Considerate il frutto del cuore e della passione per colore e forma. Si  tratta di una pianta spontanea ma non sincera infatti la parte rossa costituisce i falsi frutti, in realtà un ingrossamento dell'infiorescenza. I frutti sono gli acheni, cioè i puntini gialli presenti sulla superficie. Ricche di vitamina C, ferro, potassio, fosforo e magnesio, fibre e poche calorie; piene di antiossidanti che ci tengono giovani e controllano il sistema cardiovascolare. Piene di piccoli puntini che non si possono spremere, si mangiano perchè è impossibile toglierli. Rimuovere con del filo interdentale prima di un incontro al vertice o galante, mantengono alito fresco e rafforzano la memoria. Se volete dimenticare provate con una bottiglia di champagne. Bisogna tenere duro e aspettare fino a Maggio per ritrovare il loro dolce sapore. 

martedì 20 maggio 2014

Torta alla carota


La carota è una radice o un tubero? È una pianta di cui mangiamo la radice e non le foglie. Nasce forse in Afghanistan e viene considerato ortaggio-farmaco. Il suo colore comune è arancione ma può essere anche bianca, gialla, rossa o viola e se incazzata anche nera. Nei paesi freddi le usano per fare il naso dei pupazzi di neve, nei paesi caldi per favorire l'abbronzatura. Ha vitamine e fibre che regala a chi la mangia. Chi lascia stare i santi non prega Santa Lucia mangia carote; dicono che il beta-carotene faccia bene alla vista. Ai cavalli si favorisce bastone e carota come premio, ne vanno ghiotti.
La carota aiuta a dimagrire e a migliorare prestazioni sessuali. Considerate da alcuni divertenti tappabuchi, si possono mettere a fantasia dove si vuole.

martedì 29 aprile 2014

La torta al caffè



Il caffè è una bevanda diffusa in tutto il mondo e si ricava dalla macinazione di semi che si estraggono da una pianta sempreverde. Maggior produttore è il Brasile seguito da Colombia, Indonesia e India.
La varietà pregiata è l'arabica, poi c'è la robusta, ma quella usata da mia nonna non era male. Lei comprava il caffè in grani e lo macinava all'occorrenza per mantenere la fragranza. La lavorazione del caffè è un procedimento complesso che va dalla raccolta del frutto alla tostatura che ne stabilisce colore e aroma.

martedì 8 aprile 2014

Torta di pere e cioccolato


La pera è un frutto ricco di vitamine e con tante proprietà benefiche: abbassa il colesterolo e difende l'intestino. La sua forma è stata usata in anatomia, per catalogare la conformazione di un corpo o di un paio di tette; per definire oggetti utili quali pompette da clisteri, "la peretta" che quasi tutti noi abbiamo conosciuto da piccoli o addirittura per strumenti di tortura "la pera d'angoscia" usata nel Medioevo. Anche i modi di dire sulla pera non sono il massimo - cadere come una pera matura, cascarci come una pera cotta, grattarsi la pera cioè la testa, farsi le pere cioè drogarsi, dare le pere cioè separarsi da qualcuno. Ora ho capito perché non hanno fatto "Il tempo delle pere".
Se è venuta l'ora delle pere vuol dire che siamo alla frutta!

venerdì 14 marzo 2014

Torta al limone


Antiacidogastrico, antianemico, antigottoso, antipruriginoso, antireumatico, antisclerotico, antiscorbutico, antisettico, antivelenoso, battericida, calmante, depurativo, disintossicante, diuretico, emostatico, fluidificante, rinfrescante, stimolatore, tonico cardiaco, vermifugo. Tante le proprietà terapeutiche del limone; consumatene uno al giorno, a qualcosa vi servirà. 

martedì 25 febbraio 2014

Torta di mele capovolta



Sbattere le uova energicamente con un frustino. Aggiungere la scorza grattata di un limone, poi lo zucchero e il succo del limone. Mescolare con cura, quindi incorporare la farina setacciata, la fecola, un pizzico di sale, l'olio e per ultimo il lievito. Mescolare il composto. Se dovesse risultare troppo asciutto e duro aggiungere il latte necessario affinché risulti omogeneo e fluido.
Lavare e sbucciare 4 mele. Togliere il torsolo con l'apposito attrezzo e tagliarle a rotelle dello spessore di circa 1 cm.