La carota è una radice o un tubero? È una pianta di cui mangiamo la radice e non le foglie. Nasce forse in Afghanistan e viene considerato ortaggio-farmaco. Il suo colore comune è arancione ma può essere anche bianca, gialla, rossa o viola e se incazzata anche nera. Nei paesi freddi le usano per fare il naso dei pupazzi di neve, nei paesi caldi per favorire l'abbronzatura. Ha vitamine e fibre che regala a chi la mangia. Chi lascia stare i santi non prega Santa Lucia mangia carote; dicono che il beta-carotene faccia bene alla vista. Ai cavalli si favorisce bastone e carota come premio, ne vanno ghiotti.
La carota aiuta a dimagrire e a migliorare prestazioni sessuali. Considerate da alcuni divertenti tappabuchi, si possono mettere a fantasia dove si vuole.
Noi le metteremo in una torta con 250 grammi di farina. In ogni caso spero vi siate lavati le mani. Tritate le mandorle, solo quelle. Rompete tre uova e fatele montare con quattro moine. Non piangete sul latte versato, ne basta un bicchiere. Addolcite con 300 grammi di zucchero di canna. Grattugiate 400 grammi di carote, unitele. Sbattetele con il resto. Un pizzico di sale, uno di cannella, una bustina di lievito. Con fare educato mescolate il composto. Mettetelo in una teglia unta,poi nel forno q.b.
Tiratela fuori dorata. Spolverate solo zucchero a velo arancione ton sur ton.
Raffreddatela e servitela. Ora ve la potete gustare. Si può sposare, se vi va con una crema al burro fatta da 250 grammi di formaggio cremoso, 100 gr di burro, 150 grammi di zucchero a velo naturale. Grattate un limone. Ve la potete glassare o accompagnare. Farcire se tagliata in due.
Antonella Tarantino
Pippi Calzelunghe
Quando quella sera d'estate Pippi varcò la soglia di Villa Villacolle, Tommy ed Annika non erano in casa: avrebbero trascorso una settimana dalla nonna. Non sospettavano perciò nemmeno lontanamente che qualcuno si fosse installato nella villa vicina e, una volta tornati a casa, mentre stavano come al solito a guardare la strada attraverso le sbarre del loro cancello, non immaginavano ancora che ci fosse tanto vicino a loro un nuovo compagno di giochi.
Così, proprio mentre stavano pensando che cosa potessero fare e se c'era da sperare di divertirsi quel giorno, proprio allora il cancello di Villa Villacolle si aprì e uscì una ragazzina.
Si trattava della più curiosa bambina che mai Tommy ed Annika avessero visto, ed era chiaramente Pippi Calzelunghe che iniziava la sua passeggiata mattutina.
I suoi capelli color carota erano stretti in due treccine rigide che se ne stavano ritte in fuori, di quà e di là dalla testa; il naso pareva una patatina ed era tutto spruzzato di lentiggini. E sotto il naso si apriva una bocca decisamente grande, con una fila di denti bianchissimi e forti.
Tratto da "Pippi Cazelunghe" di Astrid Lindgren
Rosso Malpelo
Malpelo si chiamava così perché aveva i capelli rossi; ed aveva i capelli rossi perché era un ragazzo malizioso e cattivo, che prometteva di riescire un fior di birbone. Sicché tutti alla cava della rena rossa lo chiamavano Malpelo; e persino sua madre, col sentirgli dir sempre a quel modo, aveva quasi dimenticato il suo nome di battesimo.
Del resto, ella lo vedeva soltanto il sabato sera, quando tornava a casa con quei pochi soldi della settimana; e siccome era malpelo c'era anche a temere che ne sottraesse un paio, di quei soldi: nel dubbio, per non sbagliare, la sorella maggiore gli faceva la ricevuta a scapaccioni.
Però il padrone della cava aveva confermato che i soldi erano tanti e non più; e in coscienza erano anche troppi per Malpelo, un monellaccio che nessuno avrebbe voluto vederselo davanti, e che tutti schivavano come un can rognoso, e lo accarezzavano coi piedi, allorché se lo trovavano a tiro.
Egli era davvero un brutto ceffo, torvo, ringhioso, e selvatico.
Tratto da "Vita nei campi" di Giovanni Verga
Tiratela fuori dorata. Spolverate solo zucchero a velo arancione ton sur ton.
Raffreddatela e servitela. Ora ve la potete gustare. Si può sposare, se vi va con una crema al burro fatta da 250 grammi di formaggio cremoso, 100 gr di burro, 150 grammi di zucchero a velo naturale. Grattate un limone. Ve la potete glassare o accompagnare. Farcire se tagliata in due.
Antonella Tarantino
Pippi Calzelunghe
Quando quella sera d'estate Pippi varcò la soglia di Villa Villacolle, Tommy ed Annika non erano in casa: avrebbero trascorso una settimana dalla nonna. Non sospettavano perciò nemmeno lontanamente che qualcuno si fosse installato nella villa vicina e, una volta tornati a casa, mentre stavano come al solito a guardare la strada attraverso le sbarre del loro cancello, non immaginavano ancora che ci fosse tanto vicino a loro un nuovo compagno di giochi.
Così, proprio mentre stavano pensando che cosa potessero fare e se c'era da sperare di divertirsi quel giorno, proprio allora il cancello di Villa Villacolle si aprì e uscì una ragazzina.
Si trattava della più curiosa bambina che mai Tommy ed Annika avessero visto, ed era chiaramente Pippi Calzelunghe che iniziava la sua passeggiata mattutina.
I suoi capelli color carota erano stretti in due treccine rigide che se ne stavano ritte in fuori, di quà e di là dalla testa; il naso pareva una patatina ed era tutto spruzzato di lentiggini. E sotto il naso si apriva una bocca decisamente grande, con una fila di denti bianchissimi e forti.
Tratto da "Pippi Cazelunghe" di Astrid Lindgren
Rosso Malpelo
Malpelo si chiamava così perché aveva i capelli rossi; ed aveva i capelli rossi perché era un ragazzo malizioso e cattivo, che prometteva di riescire un fior di birbone. Sicché tutti alla cava della rena rossa lo chiamavano Malpelo; e persino sua madre, col sentirgli dir sempre a quel modo, aveva quasi dimenticato il suo nome di battesimo.
Del resto, ella lo vedeva soltanto il sabato sera, quando tornava a casa con quei pochi soldi della settimana; e siccome era malpelo c'era anche a temere che ne sottraesse un paio, di quei soldi: nel dubbio, per non sbagliare, la sorella maggiore gli faceva la ricevuta a scapaccioni.
Però il padrone della cava aveva confermato che i soldi erano tanti e non più; e in coscienza erano anche troppi per Malpelo, un monellaccio che nessuno avrebbe voluto vederselo davanti, e che tutti schivavano come un can rognoso, e lo accarezzavano coi piedi, allorché se lo trovavano a tiro.
Egli era davvero un brutto ceffo, torvo, ringhioso, e selvatico.
Tratto da "Vita nei campi" di Giovanni Verga
La torta alla carota è una delle più buone che io abbia mai mangiato. Ma dov'è che li assumono gli assaggiatori per lavorare in questa pagina?
RispondiEliminaMa tu hai già il posto di tester vegano preferito insieme al tuo amico...ahahah
EliminaNina
Una delle mie preferite! Umida e granulosa, "sporca" e rustica come piacciono a me. E quelle mandorle...
RispondiEliminaOK, me ne serve una fetta. Per endovena.
Con grande piacere, certa che apprezzeresti!
EliminaNina
Post golosissimo. Torta alla carota. Una bontà che fa bene alla vista.
RispondiEliminaEsatto! Il betacarotene contenuto nella carota viene convertito in vitamina A, quindi sono un valido aiuto. Grazie e alla prossima torta
EliminaNina
Che buona la torta di carote! Io la so fare solo vegan. La immagino glassata... yum... e il ripieno? Cosa suggerisci di metterci dentro in caso?
RispondiEliminaBrava come sempre
Nina dice che ognuno gli mette dentro quello che gli piace, io ti consiglio di leggere il disegno iniziale...ahahah troverai le dosi per una crema al burro che può andare bene sia dentro che fuori. Oppure te la puoi spolverare con un velo di zucchero! =)) Un bacione.
EliminaNina
Nina con le tue ricette mi fai morire dalle risate! Ahahah
RispondiEliminaBelle anche le citazioni, brava!
Grazie Annalisa sono contenta davvero per queste risate. Comunque una fettina ti torta per te ci sarà sempre...
EliminaNina
Questo post è bello bello e prezioso prezioso, grande illlustrazione, ricetta ironica e citazioni a tema molto azzeccate, questa Nina non la tiene più nessuno!
RispondiEliminagd
Grazie, che bello! Sei un tester prezioso!
EliminaNina
Mi sono ricordata delle Camille merendine alla carota che forse oggi non sono più in produzione. Da golosa doc non ho mai accettato che un dolce potesse contenere qualsivoglia vegetale, ma mi devo ricredere alla lettura di questa invitante ricetta, mi ricrederei del tutto se potessi assaggiare. Brava come sempre.
RispondiEliminaBrava Adele, grande osservatrice, questa torta rievoca il sapore delle Camille, il colore e l'odore. Erano tortine preparate con carote e mandorle. Grazie e a presto.
EliminaNina
Nina, le tue torte multisoggetto sono sempre una piacevole parentesi, il profumo mi ha fatto uscire dalla tana, ma adesso ci ritorno. Alla prossima.
RispondiElimina@Adele: carote, bietole, zucchine, radicchio rosso, patate, con i vegetali credo si possano creare dolci niente male. Per esempio la torta "Ciozota" a base di radicchio di Chioggia, che a dirlo sembra una schifezza, ma a mangiarla è molto buona. Ora che ci penso, anche la fabbrica di panettoni Fiasconaro di Castelbuono ha prodotto un dolce al radicchio da consumare con gocce di aceto balsamico in dotazione, yum yum. (emoticon bizarre food)
Ciao Raimondo, allora è proprio vero che" la fame fa uscire il lupo dal bosco" e " il topo dalla tana"...ahahah . Vedo che sei molto preparato in arte culinaria, Torta Ciosota, panettone al radicchio, quando vuoi venirmi a trovare e portare una tua ricetta, la cucina è aperta!
EliminaNina
Carissima le torte sono sempre una delizia. Le tue spiegate bene e condite benissimo, con letteratura d'autore in questo cas...Nientemeno che Verga. Bravissima
RispondiEliminaGrazie Clotilde anche tu ami la cucina e apprezzi le mie torte! Alla prossima degustazione!
EliminaNina
Ho dimenticato di ricordare a tutti che il meraviglioso disegno iniziale è opera di Raimondo Quagliana che noi tutti conosciamo e che ringrazio.
RispondiEliminaNina
Le torte di Ninà sono le migliori del mondo!
RispondiEliminaPoi raccontate in cotal modo e accompagnate da siffatte storie ... che dire?!
Questo è talento cara mia!
Luce.
Grazie Luce sono contenta che apprezzi! La prima fetta a te!
RispondiEliminaNina