Quando si parla di cannolo non si può non pensare alla nostra Sicilia. L'antica tradizione lo disegna come un dolce a forma di banana pieno di ricotta, mandorle e miele e gli dà natali nisseni. Durante le dominazioni arabe le prescelte si divertivano a ingraziarsi le doti dell'emiro e fecero un dolce a immagine e somiglianza del pendolo del loro amato per sottolinearne la parte più intima. Un dolce del caso o per caso, ma senza dubbi un piacere per il palato.
ma il vero cannolo quello tradizionale vince il podio: resta una delle specialità più famose della pasticceria siciliana. Sapori e colori forti lo caratterizzano, profumo e consistenza fanno della crema ricotta una vera goduria! E come non godere di tale piacere!
Concludiamo la torta cannolo o cannolo smontato con una spolverata di zucchero a velo, e due o tre piccoli cannoli al centro, un paio di ciliegine e qualche scorza d'arancia candita. Che straordinario capolavoro!
Alcuni amici di Enna hanno programmato una missione gastro-spaziale: hanno lanciato un cannolo siciliano ai confini dello stratosfera che ha raggiunto i 30 mila metri di quota. Il cannolo è stato montato a bordo dell'astronave “Cannolo Transporter”, realizzata con materiali riciclati. È partito da Rocca di Cerere, il punto più alto di Enna, legato a un pallone sonda riempito di elio e un piccolo drone casalingo dotato di un gps e due telecamere per riprendere l'intera impresa; è atterrato a Bompietro sulle montagne dell’entroterra palermitano.
I tre amici dopo alcuni imprevisti, tipo l'incontro ravvicinato con un gruppo di pecore, hanno ritrovato il cannolo. È atterrato con un paracadute dopo l'esplosione del pallone, dovuta alla mancanza di pressione atmosferica. Felici per il successo della loro missione Sicilian Space Program, hanno brindato, però non hanno potuto mangiare il cannolo, dato che si trattava di un falso d'autore. (una riproduzione in materiale sintetico)
Ninà
Greetings from Sicily
Tutti seduti a tavola: Sara e Michele raccontano di quanto siano bravi i loro figli a scuola, e Giovanna e Santino di quanto siano belle le città americane, i college, e di quanto sia diversa la vita negli USA – You have to believe me, Saruzza – dice Giovanna - non c’entra niente con qui. Quand’è che ci dovete venire a trovare? Che noi abbiamo una casa very big e vi possiamo ospitare, non vi dovete preoccupare di niente, solo il biglietto, e poi ci pensiamo noi. Lì è tutto un altro world, ti giri e vedi maxischermi everywhere, sempre con queste pubblicità: la Coca Cola, il servizio postale, MTV – e con l’ultima parola abbassa la voce e dice - che poi, dove abitiamo noi, ci abitano un sacco di star. L’altro day esco di casa, mi giro e sai a chi vedo? A chiddu, Michael, comu si chiama chiddu actor cu li capiddi blonde e tutto muscoloso che abita vicino da noi…Ah Brad Pitt! Un beddu picciottu, che io ci dissi a Stephanie: “amunì, fatti trovare fuori che magari chisto ti trova un bellu job nel cinema, ti porta a Hollywood” , ma quella non è che si smuove lu ass e si trova un bellu picciottu americano con i money – e sfrega le dita per indicare i soldi - pensa tutto il giorno a mangiare hot dog e ad ascoltare Britney Spears, che poi l’ho vista pure in un centro commerciale, a Britney, non è che sia così bella, la mia Stephanie è molto più…beautiful – e intanto pizzica il volto della figlia stringendo un po’ di grasso con le dita dalle unghie rosse, scuotendolo, ma Stephanie non se ne accorge nemmeno, intenta ad assaporare le ultime panelle del vassoio, quelle che stanno sempre sotto e prendono tutto l’olio delle altre, e Giovanna le dà uno schiaffo alla nuca esclamando – Are you still eating? You are getting fat, don’t you see? – e allora Stephanie posa sul piatto l’ultima panella e abbassa lo sguardo, poi Joanne si rivolge a Sara – Matri, Sarù, è da very long time che non venivo in Sicilia, e domani ripartiamo per l’America, ma ancora non ho mangiato neanche un cannolo, che a mia mi piacinu, I like, i cannoli, e ancora non ho avuto il time di andarmene a mangiare qualcuno – dice con la mano al petto. Rosaria tutta sorridente risponde – E che problema c’è? Io sono bravissima a cucinare, ma purtroppo non avevo la pasta per fare i cannoli e allora ho fatto questa torta che è quasi la stessa cosa: la torta al cannolo siciliano, senti ch’è buona! – e ne porge una fetta a Michele, che la passa a Joanne, che toglie via un po’ di crema di ricotta e la passa alla figlia (non prima di averle mandato una chiara minaccia con gli occhi) e Stephanie, ancora imbronciata e senza aver detto una parola per tutta la sera, s’illumina in volto quando si trova davanti il dolce e ne mangia immediatamente una fetta, tutta contenta; poi si ferma, deglutisce, fa una smorfia e dice – Mà, a mmia ‘sta torta un mi piaci, tuirnamunninni a ‘Mierica” – lasciando i presenti senza parole, mentre Calogero e Maria Rita se la ridono di gusto.
Federico Orlando
Stavolta tra dolce squisito e narrazione non so chi più apprezzare; Antonella si rivela maestra affermata nell'una e nell'altro, Federico deve accontentarsi di essere uno scrittore talentuoso.
RispondiEliminaBravi tutt'e due
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