martedì 22 settembre 2015

Torta con i fichi


Frutto dolce, estivo e del mese di Settembre. Delizioso al palato, in tutte le centinaia di varietà, la più comune "la Ficus carica". Diversi colori, dal giallo al nero, attraverso le sfumature del verde e tante forme.  
Molti i motivi per mangiare i fichi. Tante le loro proprietà nutrizionali, possono essere consumati sia freschi che secchi. I fichi sono ricchissimi di zuccheri, vitamine, sali minerali, calcio, fibre e hanno effetti lassativi, ricchi di antiossidanti, prevengono tumori e pressione alta. Ottimi per la pelle, migliorano il sistema immunitario e migliorano la digestione. Possono essere inseriti in ricette salate e dolci (torte, gelati, marmellate). Noi faremo una torta con i fichi freschi.
Prendiamo dodici fichi. Contiamoli! Laviamoli come si deve. Sbucciamoli e sbattiamoli. In una ciotola lavoriamo il burro con lo zucchero. Ammorbidiamolo con dolcezza, in crema. Sbattiamo le uova, il latte e continuiamo a lavorare tutti. Poi mettiamo farina. Lievito. Sale, un pizzico. Lavoratelo finché sarà ben gonfio. A occhio. Versatelo e livellatelo. Sbattetelo  sul piano lavoro. Mettete i fichi freschi sul dolce, spingete col dito e fateli affondare nel composto. Infornate q.b. anche qui l'occhio vuole la sua parte. La prova stecchino vi dirà se è venuto il minuto di tirarla fuori. Cotta, spolveratela, un velo bianco di zucchero ci sta. Luce e purezza. Si sposa con il verde fico.
Sopra decoratela con un fico fresco tagliato a fiore. Gustatela!




Che fico!

Fico, sognare di avere un motoscafo che corre sul mare e in tasca ai pantaloni un po’ di milioni da spendere in gelati, patatine, popcorn e noccioline e qualche fico, che fico! Che vita, partire una mattina per fare una gita, scherzare sul pulmino, un viaggio da sballo con quelle ragazzine che ad ogni tua battuta poi sospirano così; ma guarda che maglietta e che jeans! mi piace un frego quello lì! E’ un tipo fico, ma proprio fico! fico, che fico! Io non capisco la gente che non ci piacciono i fichi: Già diversa! l'han detto persino gli antichi, sì ai fichi ed abbasso i bignè. I fichi son quella cosa pregevoli assieme al prosciutto, mangiabili in parte o del tutto...Ma quando è maturo e sugoso, allora è il momento del fico, ch'è buono sì che non vi dico...Il fico fa bene alla vista. Vi vedo stupiti. Gli uccelli ne mangian quintali e nessuno ha gli occhiali..
(Pippo Franco/Guccini)


De fichi

Il fico, per la facilità della sua riproduzione, sembra sia stata la prima pianta coltivata dall'uomo, undicimila anni fa. Nell'Antico Testamento era considerato simbolo di vita gioiosa. Seicento semini in ogni frutto. Si considerano eccitanti erotici e si pensa che favoriscano la fecondità. A luna crescente le coppie sterili mettevano due foglie di fico sotto il cuscino e se non si limitavano a dormirci sopra allora arrivavano i figli. Era sacro a Priapo che era il dio della fertilità per gli antichi greci. Usavano mangiare questi frutti prima degli incontri amorosi e Platone usava gli alberi per guarire i bambini balbuzienti. In Cina i fichi si regalano agli sposi. Da noi si considerano afrodisiaci e per colore e forma indicano al femminile la parte genitale. Fico diventa anche sinonimo di omosessuale. I contadini si augurano che il clima sia quello giusto per far maturare i frutti più dolci dell'anno "In settembre il fico pende". La gente ama i fichi dolci come il miele e con la pelle esterna leggermente rugosa. I fichi possono far perdere amicizie perché sono talmente buoni che non si vogliono spartire con nessuno; infatti "quando il contadino è sul fico non conosce parente né amico!"
Che poi Adamo sia passato alla storia  con la foglia di fico sul ramoscello non ci sono dubbi, ma cosa volesse dire Pippo Franco mentre cantava Che fico non lo so. E poi perché a casa mia le chiamano Sarde a Beccafico?


A Beccaficu

Le sarde a beccafico fanno parte della cucina tradizionale palermitana. La storia delle "sarde a Beccafico” è collegata ad un uccello che si trova nelle campagne della Sicilia, che si chiama Beccafico perché ghiotto di fichi. I nobili siciliani cacciavano e cucinavano questi piccoli uccelletti farciti con le loro stesse viscere. Piatto prelibato. Venivano disposti nei piatti con le piume della coda rivolte all'insù, per essere presi e mangiati al volo durante i ricevimenti. Il popolo siciliano composto da pescatori, con poche possibilità economiche, decise di riproporre lo stesso piatto utilizzando le sarde senza lisca, farcite con pangrattato, limone, aglio, prezzemolo, uva sultanina, pinoli, sale, pepe, zucchero, olio di oliva e foglie di alloro. Le aprivano a libro e lasciavano la coda, in modo da ricordare la forma  dell’uccello di cui porta il nome.


U Beccaficu

I peggiori nemici dei fichi sono gli uccelli, perché si sa che "Ogni uccello di settembre è beccafico!". È un piccolo uccello simile alla Capinera. Ha due anelli chiari intorno agli occhi e un canto soave, si trova sulle Alpi e sceglie la sua residenza estiva in Africa. Si tratta di uccello antico, da proteggere, il cui nome deriva dal latino Ficus più edere, che vuol che mangia-fico. Ficatus è il Fegato. Ma che c'entra il fegato con i fichi? Nulla. I Romani, come ricorda Plinio il Vecchio usavano ingrassare le oche nutrendole con i fichi. Questo determinava l'ingrossamento del loro fegato. I francesi usano ancora questa atrocità. E come la ciliegina sulla torta il detto CON UN COLPO DUE BECCAFICHI, detto che fa concorrenza a due piccioni con una fava.

Ninà

7 commenti:

  1. Nina s'inventa le torte e noi si ritorna a gozzovigliare. (emoticon a beccafico)

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  2. Una Torta che ti vien voglia di assaggiarla, che fico!

    Annalisa B.

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  3. Ninà, questa torta è bella bella, si sa che tu le torte non le fai solo buone! Per quanto riguarda il beccafico... direi "la rivincita delle sarde": chi oggi mangia l'uccellino? Invece le sarde a beccafico sono una prelibatezza.

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  4. Mi sovviene sempre il dubbio, leggendo le ricette di Antonella, che siano inventati persino gli ingredienti, o che in realtà essi non si possano trovare da nessuna parte, o che sia impossibile seguire perfettamente le istruzioni, Insomma mi aspetto di continuo un trabocchetto, un trucco, di trovare un nonsense che renda assai improbabile arrivare ad assaggiare la torta di turno di Ninà.
    E invece, come mi dice qualche esperto, se avessi la pazienza di cercare gli ingredienti, di assemblarli secondo la sua filosofia e di cuocerli col tempo da lei suggerito, probabilmente, oltre che dalle considerazioni in calce alla ricetta, rimarrei deliziato anche da un sapore sopraffino.
    Trovo il tutto alquanto fico!

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  5. Ciao Antonella, mi è piaciuta la ricetta che proverò di sicuro, anche se non la mangio, ma che regalerò con piacere. Mi è piaciuto il ricordo alle sarde a beccafico, L'origine di questa ricetta che è tipica della nostra cucina e che ha imitato la più ricca delle tavole nobili. Tutto vero e ti ringrazio. Su tutto Brava

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  6. grazie a tutti e grazie a Raimondo per i suoi disegni super
    Nina

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